Il Cielo del Momento

I DODICI DONI


🎄🌟 I DODICI DONI🌟🎄
(“Allegoria” di Martin Schulmann)

Ciao a tutti! Per entrare con il piede giusto nello spirito natalizio, voglio dedicarvi questo pezzo di Martin Schulmann. E’ un capolavoro assoluto! E fa riflettere molto sul fatto che ad ogni segno zodiacale sia stato affidato un dono speciale, da scoprire e far fruttare al meglio.

“Era di mattina presto.
Dio stava al cospetto dei suoi dodici figli e seminò in ognuno di loro un seme di vita umana. Si avvicinarono a lui, uno a uno, per ricevere i doni assegnati.

“A te, Ariete, io dò il mio seme per primo, affinchè tu abbia l’onore di deporlo in terra. Per ogni seme che pianterai ne raccoglierai a migliaia. Sarai il primo a penetrare nel terreno della mente umana con il mio pensiero, ma non è di tua competenza mantenerlo, né porti alcuna domanda in merito. La tua vita consiste nell’azione e l’unico tuo compito è di cominciare a rendere gli uomini coscienti della mia creazione. Per la buona riuscita della tua missione ti regalo la Stima di Te Stesso”.
Tranquillo, l’Ariete tornò al proprio posto

“A te, Toro, io dò il potere di far fruttificare il seme. Il tuo lavoro è della massima importanza; richiede tutta la tua pazienza perché dovrai portare a termine ciò che è stato intrapreso, altrimenti vedrai i semi portati via dal vento. Non dovrai dubitare, né cambiare parere lungo il tuo cammino, né dipendere dagli altri per il lavoro che ti assegno. Per questo io ti dono la Forza. Usala con saggezza”.
E il Toro tornò al proprio posto.

“A te, Gemelli, io dò le domande senza risposta in modo che tu possa regalare agli uomini la comprensione reciproca. Tu non saprai mai perché loro parlino ed ascoltino, ma nella tua ricerca della risposta troverai il mio regalo: la Conoscenza”.
E il Gemelli tornò al proprio posto.

“A te, Cancro, io affido il compito di insegnare l’emozione agli uomini. Ti chiedo di provocare il loro riso ed il loro pianto, affinché la loro vita ed i loro pensieri creino nel loro profondo la pienezza. Per questo ti regalo la Famiglia, perché la tua pienezza possa renderla prospera”.
E il Cancro tornò al proprio posto.

“A te, Leone, io dò il compito di mostrare agli occhi del mondo lo splendore della mia creazione. Devi però diffidare dell’orgoglio e sempre ricordare che si tratta della mia creazione, non della tua. Se lo dimenticherai, gli uomini ti dispezzeranno. Troverai grandi gioie nella missione che ti affido se la compirai alla perfezione. Per queso devi possedere il dono dell’Onore”.
E il Leone tornò al proprio posto.

“A te, Vergine, io chiedo di giudicare ciò che l’uomo ha fatto della mia creazione. Devi esaminare il suo comportamento con molta attenzione e ricordargli i suoi errori affinché, tramite te, sia compiuta la mia creazione. Per questo ti dò la Purezza di Spirito”.
E la Vergine tornò al proprio posto.

“A te, Bilancia, io affido la missione di servire, affinché l’uomo sia attento ai propri doveri verso gli altri. Lui deve imparare tanto a cooperare quanto a riflettere sull’altro lato delle proprie azioni. Io ti porrò ovunque regna la discordia. Per aiutarti nei tuoi sforzi, io ti regalo l’Amore”.
E la Bilancia tornò al proprio posto.

“A te, Scorpione, io dò un compito molto difficile. Tu avrai la capacità di conoscere l’anima umana, ma non ti permetto di parlare di ciò che imparerai. Sarai spesso triste nel vedere come sono realmente le cose e ciò che ti distoglierà da me e ti farà dimenticare che non sono io la causa del tuo dolore ma la perversione del mio pensiero. Penetrerai l’anima umana così bene che finirai col vedere l’uomo come una bestia e nel tuo intimo lotterai così ferocemente contro questa bestialità che ti smarrirai. Ma quando tornerai da me, Scorpione, serberò per te il dono supremo della Determinazione”.
E lo Scorpione tornò al proprio posto.

Sagittario, io ti chiedo di far ridere gli uomini perché la loro incomprensione del mio pensiero li rende amari. Grazie al riso, tu dovrai dar loro la speranza che li riporterà verso di me. In questo modo tu toccherai numerosissime anime, pur solo per un istante, e ogni volta tu conoscerai l’inquietudine. A te, Sagittario, regalo l’Abbondanza infinita che potrai spargere fin negli angoli più bui per portarci la luce”.
E il Sagittario tornò al proprio posto.

“Da te, Capricorno, io aspetto il sudore della tua fronte, perché dovrai insegnare agli uomini a lavorare. Io tuo compito non è facile perché sentirai pesare sulle tue spalle la fatica dell’uomo. Affinché tu possa sopportarne il fardello, io ripongo fra le tua mani la Responsabilità dell’uomo”.
E il Capricorno tornò al proprio posto.

“A te, Acquario, io dò il concetto del futuro perché l’uomo possa oltrepassare i propri limiti. Tu conoscerai il dolore della solitudine perché non ti autorizzo a personalizzare il mio amore. Ma per aprire gli occhi dell’uomo ad altre prospettive, io ti regalo la Libertà. Essa ti permetterà di continuare a servire l’umanità ogniqualvolta sarà necessario”.
E l’Acquario tornò al proprio posto.

“A te, Pesci, io dò il compito più difficile di tutti. Ti chiedo di prendere su di te ogni pena dell’uomo e di consegnarmela. Le tue lacrime dovranno diventare la mie. La tristezza che tu assorbirai è il risultato della incomprensione dell’uomo verso il mio pensiero, ma dovrai usargli compassione affinché lui provi di nuovo. Per questo compito difficile, io ti regalo il dono più bello. Sarai l’unico mio figlio a comprendermi. Ma questo dono della Comprensione è riservato a te solo, Pesci, perché se tu provassi a parteciparlo all’uomo, non vorrebbe ascoltarti”.
E il Pesci tornò al proprio posto.

Allora Dio disse: “ognuno di voi possiede una parte del mio pensiero. Non dovrete sbagliare nella sua interpretazione né desiderare il dono dei vosti fratelli. Ognuno di voi è perfetto, ma lo saprete solo quando sarere Uno. Allora sarà rivelato ad ognuno di voi il mio pensiero nella sua completezza”

Una volta lasciato a se stesso, ogni figlio decise di mettere a buon frutto il dono ricevuto, ma nessuno dei dodici capì né il proprio dovere, né il proprio dono. Quando molto imbarazzati tornarono da Dio, questi disse loro: “credete tutti che il dono dell’altro sia più prezioso del vostro. Vi permetto dunque di scambiarli”. E per un istante ogni figlio conobbe l’estasi prospettando tutte le possibilità della sua nuova missione.

Ma Dio sorrise e disse: “tornerete da me parecchie volte per chiedermi di liberarvi dalla vostra missione e ogni volta esaudirò il vostro desiderio. Voi attraverserete un gran numero di incarnazioni prima di compiere la missione iniziale prescritta da me ad ognuno do voi. Vi concedo un tempo infinito per assolverla, ma potrete stare con me solo quando ciò sarà compiuto”.

(“Allegoria” di Martin Schulmann)

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