Astro-Curiosità
DEDICATO AD UN GRANDE CAPRICORNO
Qualche anno fa, mentre sceglievo i film per il mio primo libro, mi sono imbattuto in un personaggio meraviglioso del quale sapevo poco e niente. Vidi “La teoria del tutto”, più per curiosità personale che per utilizzarlo nel libro. Piano piano, però, quel personaggio prese forma sullo schermo, mi entrò nella testa e nel cuore. Cominciò ad assumere nei miei pensieri le sembianze caratteriali di un Capricorno.
Come dicevo, di lui conoscevo solo il nome e, naturalmente l’importanza, scientifica. Non conoscevo la sua storia, l’ostinata determinazione con la quale avrebbe sconfitto due battaglie: quella personalissima contro la sua malattia, e quella (per certi versi altrettanto personale) di arrivare ad una teoria che spiegasse l’universo, mettendo in relazione i due grandi misteri del tempo e dello spazio. Un’elegante equazione matematica (come lui stesso la definiva) che fosse in grado di spiegare «tutto». Né più né meno. Due battaglie strettamente collegate: la prima apriva la strada alla seconda, la quale a sua volta forniva la “missione di vita” necessaria a sostenere la prima. Ricordo dal film che a soli ventun anni, i medici gli avevano “concesso” due anni di vita. Lui ne ha strappati 50 in più, perché necessari a completare il suo grande progetto.
Il Capricorno, infatti, è un segno che vive di “grandi progetti”. Una volta individuata la propria vetta, parte per una scalata lenta ma inesorabile che lo porta fino in cima. Con il tempo che ci vuole, perché il Capricorno detesta le scorciatoie e tutto ciò che non è frutto del suo duro lavoro. Perché vuole – e questo è un punto centrale per comprenderne l’indole – che ogni sua conquista possa durare nel tempo. E perché le cose “durino”, occorre che siano costruite su strutture solide e resistenti. D’altro canto, i progetti che muovono il Capricorno non sono mai “piccole cose” (“la teoria del tutto“). Anzi, con il suo costante sforzo di alzare l’asticella, l’archetipo Capricornino dell’impegno e dell’ambizione contribuisce spesso al progresso dell’umanità.
Ricordo ancora l’emozione che provai mentre scorrevano i titoli di coda del film e andai a controllare la data di nascita di Hawking: 8 gennaio, Capricorno, non poteva essere altrimenti. Ma ricordo anche l’emozione, forse ancora più grande, che provai quando scorrendo nella sua bibliografia trovai un suo libro intitolato “Il grande disegno”, perché nel mio capitolo avevo appena scritto le prime parole del mio capitolo sul Capricorno, dicendo che “nasce con un grande disegno“.
Ci tenevo a dedicargli un pensiero, visto che tra poco ricorre il suo compleanno, insieme ad una considerazione personale: giocare con regole più difficili è senz’altro più duro, ma è anche una strada che insegna a vincere. E Stephen le sue battaglie le ha vinte entrambe.