Con il segno dei Gemelli, incontriamo per la prima volta nello Zodiaco l’elemento dell’Aria, espressione assoluta del movimento. Per propria natura, infatti, l’aria è impossibile da ingabbiare e tende anzi spontaneamente a “circolare”. Da qui la curiosità vorace, l’indole comunicativa e la (quasi) ubiquità del segno. Perché l’Aria dei Gemelli è quella dei venti di giugno, il loro mese: mette in moto i pollini e, così facendo, permettono all’informazione genetica di arrivare lontano. E lo stesso fanno i Gemelli, che rappresentano un po’ gli occhi, le orecchie e la voce dello Zodiaco. Osservano, raccolgono informazioni con un “colpo d’occhio” che non teme confronti. E le trasmettono agli altri: è il segno che annovera tra le sue fila più scrittori, giornalisti, reporter e personaggi del mondo della comunicazione. Nella mitologia, i Gemelli sono Castore e Polluce (i “fanciulli di Zeus”) e questa natura fanciullesca, tipica del segno, appartiene senz’altro ai due esponenti che ho scelto. Entrambi famosi, tra le altre cose, anche per la loro voce e per le doti comunicative.

Uno è l’indimenticabile Alberto Sordi, sul quale ho scoperto parecchie astro-curiosità interessanti scrivendo questo articolo. I suoi esordi, infatti, sono legati proprio alla voce: un improvvisato teatro di marionette ai tempi delle scuole elementari, il coro delle voci bianche della Cappella Sistina. A sedici anni, presta la voce per un incidere un disco di fiabe per bambini, con il ricavato del quale parte per Milano e si iscrive all’Accademia dei filodrammatici. A diciassette anni, poi, vince il concorso della Metro-Goldwyn-Mayer per doppiare Oliver Hardy e da lì prende il via la carriera che conosciamo. Sulla sua simpatia, sulla risata travolgente, su una comicità che ha fatto scuola c’è poco da aggiungere, salvo che sono qualità che appartengono a pieno diritto al suo segno. 

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