ARIETE: LA STAFFETTA TRA SATURNO, MARTE E NETTUNO

Il mio limite negli ultimi anni è stata la paura di dovermi fermare. E forse, ancor, prima la paura dell’isolamento. Sono sempre pieno di iniziative, sto sempre con qualcosa da fare, mi riempio la vita di impegni, di persone alle quali stare appresso. Ma fermarmi, riflettere, entrare in contatto con me stesso mi fa paura. E in questo momento, in questo preludio di una seconda metà dell’anno in continuo crescendo, è esattamente ciò che il mio cielo mi chiede di fare. Rallentare, prendermi più tempo per me stesso, smettere di riempire la mia vita di cose per la “paura del vuoto”. Sono finiti i tempi della quadratura di Plutone, nei quali bisognava dimostrare continuamente qualcosa a qualcuno. In cui bisognava dimostrare di essere “adulti”, liberi da paure e condizionamenti provenienti dalla famiglia o dall’ambiente circostante. Sono finiti i tempi in cui se non arrivati “primo”, ti sentivi “l’ultimo della fila”. Sta iniziando una nuova fase di vita, nella quale puoi permetterti di scegliere, di fermarti per stabilire cosa ti fa bene (e cosa no), e di accelerare se e quando ne vale la pena. Sei diventato “genitore di te stesso” e non devi più dimostrare niente a nessuno (se non a te stesso). 



 
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