Astro-Curiosità
L’ARTE DI DIRE “NO”: L’ANTIDOTO PER LA RABBIA
L’ARTE DI DIRE “NO”: L’ANTIDOTO PER LA RABBIA
Ciao a tutti! Come state? Nella nostra scuoletta di astrologia su YouTube abbiamo parlato di Venere e di Marte, e del fatto che per certi versi rappresentino archetipi di polarità opposta che devono necessariamente trovare un proprio equilibrio. Marte rappresenta infatti il principio di affermazione, Venere l’opposto principio di condiscendenza. Marte è l’azione, il modo in cui facciamo le cose ed imprimiamo il nostro “tocco” alla realtà che ci circonda. E’ la lotta per le cose in cui crediamo, è la spinta a buttarci nelle cose. Venere (che è il suo contraltare) rappresenta la capacità di accogliere l’altro, di creare una relazione/accordo.
Marte è il principio di “spinta”, una sorta di fendighiaccio che ci permette di farci strada nella vita. Venere è il principio dell’attrazione, dell’accogliere e del richiamare a noi situazioni che ci fanno crescere: la seduzione, la capacità di entrare in relazione, la diplomazia, tutto quello che porta al “rapporto” con l’altro. Ed è molto importante comprenderli bene, rintracciarli dentro ognuno di noi e consentire loro di esprimersi, perché è dalla corretta interazione di questi due pianeti dipende la costruzione delle basi di qualsiasi “relazione”. Non solamente la relazione di coppia, ma anche qualsiasi collaborazione o rapporto di amicizia.
Come dicevamo, in un rapporto Marte ha a che fare con l’affermazione di noi stessi, Venere con l’accettazione dell’altro. Certamente in una relazione, la prima ad essere coinvoltà è Venere. Ma anche Marte ha la sua grande importanza. Perché se evitiamo di dar voce a quella componente, prima o poi si trasformerà in rabbia. Il meccanismo è questo: ogni volta che evitiamo di esprimere la nostra volontà sulle cose, stiamo reprimendo Marte.
Più tardiamo ad esprimere la nostra volontà, più la nostra successiva reazione sarà rabbiosa. La rabbia la esprimeremo verso l’altro, magari con esiti negativi. Ma sotto sotto non è altro che rabbia verso noi stessi. Per non aver saputo tracciare e mantenere il nostro confine personale, facendolo rispettare agli altri. E’ “l’Arte di dire NO” nei momenti giusti. Certo, dire sempre “sì” crea la relazione perfetta, almeno in apparenza. Peccato però che prima o poi tutti questi “NO non detti” finiscano per accumularsi uno sull’altro e per far saltare il coperchio di una malsana pentola a pressione.
Basta guardare la costruzione dello Zodiaco per comprendere come Marte (che governa l’Ariete, il Primo segno) sia il primissimo principio che esprimiamo, mentre Venere (che governa il Toro, secondo segno) segue subito dopo. Questo ci suggerisce che un Marte ben gestito è un Marte che esprime subito la propria volontà, il proprio punto di vista ed eventualmente i propri “NO”. Molto spesso invece per il timore di non essere accettati dagli altri (e quindi per volere della nostra Venere interna) siamo portati a dire SI anche quando pensiamo NO. Per quieto vivere o per insicurezza, Venere si antepone a Marte, sovvertendo l’ordine naturale degli archetipi. Peccato che il Marte non espresso immediatamente inizi a covare, ad “inquinarsi”. E arriverà il momento in cui – per esprimersi liberamente – finirà per fare la frittata dando luogo ad un’esplosione di rabbia.
Quindi, un corretto uso degli archetipi “relazionali” presuppone che Marte sia appunto “espresso” (come il caffè!) al momento, non venga soffocato dal timore di non essere apprezzati o accettati se diciamo no. Quello è il principio di “Venere”, che come abbiamo visto viene in un secondo tempo logico. Come dire, se riusciamo ad esprimere liberamente e costruttivamente Marte, poi l’armonia Venusiana vien da sé, e su basi solide. Se “saltiamo” Marte e passiamo a Venere, se accettiamo ciò che intimamente non vogliamo, stiamo costruendo un’armonia artefatta su basi fragili, che prima o poi franeranno.
E’ impressionante, i Pianeti personali ci mostrano praticamente tutte le sfaccettature dell’Essere a prescindere dal loro utilizzo per la costruzione dell’Oroscopo previsionale. Rudhyar la chiama “Planetarizzazione della Coscienza”, ed è forse l’uso più suggestivo e profondo che possiamo fare dell’astrologia: conoscere noi stessi attraverso la simbologia degli archetipi planetari e le corrispondenti funzioni psicologiche! E’ uno studio che sto facendo in questi giorni, allargando il discorso anche a Mercurio, l’archetipo della mediazione logica ed intellettiva, che crea spesso un cuscinetto tra la “spinta” di Marte e la capacità di relazione di Venere.
Un abbraccio a tutti!
A più tardi!
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S*