ACQUARIO: OROSCOPO 2019
Per certi versi, davvero il 2019 è la “fase 2” del 2018 in termini di frutti e risultati. Procede nella stessa direzione, ma con polarità inversa. Se il 2018 ha seguito un flusso tumultuoso che aveva spesso il senso di “mettere alla prova” e di far capire all’Acquario cosa non volesse più, il 2019 crea un flusso di nuove opportunità che un passo per volta lo ricostruiscono nuovamente. Questo significa che bisogna mantenere una certa elasticità, seguire le cose, non pretendere di entrare nel 2019 sapendo già tutto. Probabilmente c’è bisogno di andare anche di istinto, fidarsi delle prime impressioni che molto spesso dicono molto ma che un segno “mentale” come l’Acquario puntualmente finisce per disattendere. Non deve forzare gli eventi, soprattutto le situazioni che palesemente “non vanno”.
Chi lo scorso autunno ha interrotto un rapporto di lavoro o cerca comunque un cambiamento, già dalla prima metà del nuovo anno (soprattutto tra fine gennaio e metà febbraio) ha la possibilità di trovare un nuovo lavoro. O di impostare nuovi progetti che nella maggior parte dei casi terranno occupati fino a giugno e che poi daranno frutti importanti in autunno. Talvolta certe buone occasioni possono arrivare da referenti con cui hai già collaborato, vecchie conoscenze professionali, o addirittura amici. Se qualcosa non ha funzionato nel 2018, soprattutto nelle attività imprenditoriali, c’è chi potrebbe pensare di vendere e iniziare da un’altra parte, o dedicarsi a qualcosa di completamente diverso. Perché è come se il cielo del 2018 (con Giove in quadratura dalla Decima casa) avesse tenuto l’Acquario ancorato ai propri impegni e alle proprie responsabilità. È come se gli avesse costantemente ricordato, in questo come in molti altri casi: “hai voluto la bicicletta? E adesso pedali!”.
Il 2019, al contrario, ha un cielo più generoso, indulgente e possibilista. Si attenua quella sensazione di non poter abbassare la guardia e, ancor di più, di non potersi concedere un cambiamento. Cosa molto importante, si stabilizza anche l’aspetto economico che nel 2018 (soprattutto in autunno) è stato alquanto altalenante. Non si parla solo di guadagnare di più (cosa che non fa mai male), ma soprattutto di stabilizzare le entrate, di razionalizzare i costi, di organizzare meglio i movimenti per le tasse. Qualcuno potrebbe anche decidere che, per gestire meglio l’aspetto economico di una attività, sia conveniente aprire una società. Sono tutto movimenti di riordino e quindi, oltre a rendere la vita più agile, sono perfettamente in linea con i movimenti simbolici di ristrutturazione che fanno da sfondo al 2019.
Su questa stessa scia, anche l’amore si ri-definisce con contorni più chiari. A partire dalla casa stessa. Qualcuno (soprattutto tra i nati della prima decade) nel 2018 ha già cambiato casa, ha traslocato, ha “riorganizzato” gli spazi e adesso si trova nella situazione di chi deve “abitare” e quindi rendere più accogliente una nuova sistemazione. Molti (anche nella seconda e nella terza decade) valuteranno nel corso dell’anno di cambiare habitat o di rinnovare gli ambienti con lavori di ristrutturazione. E soprattutto di sgomberare tutto ciò che è sovraffollato di cose inutili. Lo scopo è scegliere che forma dare ai propri spazi per vivere in un luogo confortevole, che ti somigli fino in fondo, che non contenga nulla di imposto. «È casa mia e decido io chi entra, chi non entra e come la voglio arredare».