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ALLA SCOPERTA DI URANO, IL “PROMETEO” DELLO ZODIACO


ALLA SCOPERTA DI URANO, IL “PROMETEO” DELLO ZODIACO

Ciao a tutti! Come state? Ci siamo addentrando sempre di più nei meandri delle periferie del sistema solare. Nei giorni scorsi abbiamo parlato di Plutone, di Nettuno e adesso tocca ad Urano, che tra l’altro la prossima settimana cambia segno ed entra definitivamente in Toro. A questo importante “cambio della guardia” dedicherò una serie di approfondimenti, ma per il momento cerchiamo di mettere a fuoco le basi. Chi è Urano? Qual è il suo posto nel mito? E che significato assume nel linguaggio astrologico? 

E cominciamo a dire che è uno dei pianeti più interessanti. E’ l’“Eureka” dell’intero sistema planetario: il suo nome evoca subito i concetti di cambiamento, sorpresa, rivoluzione e liberazione. A partire dalla sua stessa scoperta: per migliaia di anni, l’uomo ha pensato che Saturno (l’ultimo pianeta visibile ad occhio nudo) fosse il confine ultimo del sistema solare, la “finisterre” dello spazio conosciuto e conoscibile. E, tra parentesi, questa è la ragione per cui nell’astrologia medievale Saturno aveva assunto l’ingrato simbolo di “confine”, “limite” e di “fine delle cose”, significato che oggi è stato fortunatamente reinterpretato in termini più evolutivi di “struttura”, “definizione” e “regola”. Sempre severo è, per carità, ma oggi identifica soprattutto ciò che “sostiene” e non solo ciò che “limita”.

Ma torniamo ad Urano. La sua scoperta risale alla seconda metà del Settecento ed è merito di William Herschel, un astronomo amatoriale olandese che il 13 marzo 1781 senza saperlo puntò il proprio telescopio sulla volta celeste e senza rendersene conto cambiò per sempre la concezione del sistema solare. Lui sì che deve aver gridato “eureka” e sussultato di sorpresa, visto che cercava qualcos’altro, con un telescopio che si costruito da solo in casa, e mai si sarebbe aspettato di diventare il “padre fondatore” della moderna astronomia. Di rivoluzionare per sempre la concezione che l’uomo aveva del sistema solare. Ma andando ancora più indietro, il merito indiretto della scoperta di Urano va a Galileo e alla sua invenzione del telescopio, testa d’ariete di tutte le successive scoperte. 

In ogni caso, Urano appare a sorpresa nel 1781 e da allora mantiene questo valore simbolico di pianeta delle sorprese e degli imprevisti. Ma ancor più forse di pianeta del progresso, di quel lampo improvviso di conoscenza che solleva il velo di maya per mostrare realtà che prima erano sconosciute. Quel terremoto di novità che scuote e sovverte lo status quo della tradizione per introdurre il moderno. Il nome mitologico che gli venne attribuito è Urano, dio del cielo, simbolo di apertura, espansione e mancanza di limiti. Ma c’è forse un “personaggio” della mitologia greca che si avvicina ancor di più alla reale natura di questo simbolo così dirompente e ribelle. Si tratta di Prometeo, il titano che sfidò gli dei e rubò loro il fuoco per consegnarlo agli uomini. Perché le rivoluzioni di Urano hanno spesso una natura “liberatoria”: introducono nuova conoscenza e consapevolezza che permette all’uomo di superare un limite e andare oltre.

A partire dallo sviluppo della scienza e della tecnologia (espressione dell’energia uraniana per eccellenza) che permettono all’uomo di arrivare dove non è mai stato: senza addentrarci troppo nel discorso, basti pensare che Urano aveva una posizione simile nel 1903, quando il primo velivolo a motore dei fratelli Wright si staccò dal suolo, e poi dal 1961 al 1972, quando Gagarin prese il volo nella prima missione umana nello spazio e poi quando (qualche anno dopo) l’uomo mosse il primo passo sulla Luna. Ma senza andare così indietro nel tempo, basti pensare che proprio pochi giorni fa (sabato 5 maggio, con Urano “al confine” tra Ariete e Toro) la NASA ha lanciato in orbita InSight, una nuova missione di esplorazione di Marte (pianeta rosso che governa l’Ariete), che si occuperà di studiare la struttura geologica del pianeta tramite i suoi movimenti tellurici (Terra, Toro). E che la precedente missione che ha lanciato su Marte il rover “Curiosity” risale al 2011l, l’anno in cui Urano entrò in Ariete, il segno della curiosità esplorativa per eccellenza. E andando ancora indietro nel tempo, nel 2003/04 (quando Urano entrò in Pesci) vennero lanciati i rover “gemelli” Spirit e Opportunity, che riflettono alla perfezione i due governatori dei Pesci: Nettuno (Spirito) e Giove (Opportunità).

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