IL TUO FILM PER IL 2018: CAPRICORNO (“CIELO D’OTTOBRE”)

IL TUO FILM PER IL 2018: “CIELO D’OTTOBRE”

A volte un sogno è sufficiente ad illuminare il cielo intero”. Questa è una battuta tratta dal film che ho dedicato al Capricorno (“Cielo d’ottobre”) e racconta alla perfezione il nuovo anno che si accinge ad attraversare. Saturno, il suo governatore, torna nel segno, aiuta il Capricorno, dopo un estenuante periodo di attese e sconforto, a consolidare i progetti già in corsa, ma anche a realizzare tutti quei “sogni” rimasti appesi fino ad oggi. E’ un film tratto da una storia vera che parla di successo e di realizzazione, ma soprattutto di tenacia, determinazione e capacità di guardare lontano.

immagine8196Il protagonista é Homer, ha sedici anni, vive a Coalwood, una piccola comunità di minatori nella Virginia degli anni ’50, e ha una certezza: non vuole lavorare in miniera. Mentre tutti vivono con lo sguardo rivolto in basso e lavorano sottoterra, lui guarda in alto, verso un cielo che diventa simbolo di elevazione e di emancipazione. Ed è proprio il cielo ad indicargli la via di fuga da un mondo al quale sente di non appartenere. E’ il 4 ottobre 1956, i russi lanciano lo Sputnik e quel puntino luminoso nel cielo gli fornisce la giusta ispirazione: costruire un razzo, vincere il concorso scolastico, ottenere una borsa di studi e andare a studiare ad Harvard. Ed è esattamente ciò che fa. Mette insieme un gruppetto di compagni di classe, ognuno con una diversa capacità: chi si interessa al propulsore, chi a studiare l’aerodinamica, chi a calcolare le traiettorie, e si mettono al lavoro. I primi esperimenti sono naturalmente disastrosi: alcuni razzi non si muovono da terra, altri schizzano in direzioni impreviste dando fuoco a fienili. Ma non si perdono d’animo, ed ogni tentativo andato in fumo fornisce loro la giusta chiave per non ripetere l’errore. E piano piano alcuni razzi iniziano a seguire la rotta desiderata. E lo stesso fa la vita di Homer, e il ragazzo in questione diventa Homer Hickam, ingegnere aerospaziale della NASA che ha firmato la progettazione e le realizzazione dello Shuttle.

Cielo d'ottobreE’ una storia bellissima, che parla di un successo e di una realizzazione costruito nel tempo di una vita. Mi piaceva l’idea che in quello Space Shuttle che prende il largo negli anni ’80 ci sono dentro l’entusiasmo dei ragazzi di Coalwood, la delusione di tutti i razzi lanciati in gioventù senza grande successo, ma anche l’incanto di chi guarda al futuro sapendo che ce la può e ce la deve fare. Ad un certo punto del film, il padre di Homer (direttore della miniera, ed è tutto dire) lo apostrofa in modo quasi derisorio e gli dice: “tu non ti arrendi mai, vero?”. E lui risponde: “non posso”. Questa frase contiene tutto il senso della costruzione del Capricorno, il segno dei grandi progetti, non importa quanto tempo e quanta fatica occorrano per realizzarli.

E quest’anno il Capricorno entra in una nuova fase di vita che parla proprio di compimento e di realizzazione. Questo 2018 somiglia al punto del film in cui Homer vince la borsa di studi per l’università più prestigiosa d’America, ed inizia la sua scalata al successo. Ma facciamo un passo indietro, e torniamo al momento in cui il Capricorno vede il suo puntino luminoso nel cielo di ottobre e (ri)trova la sua grande vocazione. E’ accaduto dieci anni fa, nel 2008, quando Plutone è entrato nel segno. Plutone è forse il pianeta più difficile da mettere a fuoco dell’intero planetario astrologico, forse perché è il più piccolo e lontano dal Sole, e per questo il meno illuminato dai suoi raggi. Rappresenta per molto versi quelli che la psicologia chiamerebbe “inconscio”, quel sottosuolo di desideri e aspirazioni che scorre sotto la superficie più visibile (fatta di progetti e attività) della nostra vita. Somiglia un po’ alla lava di un vulcano sotto la superficie terrestre. Se il cratere è aperto, se c’è una buona comunicazione tra dentro e fuori, la lava viene alla luce in modo armonico e graduale. Ma se il cratere è tappato, se la vita di “fuori” non rispecchia le istanze di “dentro”, la lava trova comunque il modo di emergere facendo saltare il tappo con un’eruzione che può comportare smottamenti dentro e fuori.

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