GEMELLI: LA SESTA TAPPA

GEMELLI: LA SESTA TAPPA

È il mese dei piccoli aggiustamenti di rotta. Se nel corso della tappa precedente siamo stati più attratti dai piaceri della vita e pervasi da un sottile desiderio di evasione, nel corso della Sesta tappa si accentua un maggiore senso del dovere e delle responsabilità. Non a caso, la Sesta tappa evoca proprio i valori dell’ordine, del metodo e dell’organizzazione. Ecco perché in questa fase dell’anno ci saltano spesso all’occhio con maggiore evidenza le eventuali «pecche» del sistema, e siamo animati dal desiderio di “aggiustarle”. Siamo più attenti ai problemi, più responsabili, meticolosi, ma percepiamo anche tutto come più faticoso del solito.

E’ un mese nel corso del quale gli impegni si fanno più pressanti, e proprio per questo senza una buona auto-organizzazione diventa difficile portarli avanti. Soprattutto se abbiamo apportato un cambiamento di recente, potremmo vedere i lati più faticosi ed impegnativi di una scelta, di un nuovo progetto. E’ un po’ come se il cielo di questa fase del viaggio ci dicesse: “hai voluto la bicicletta? Ora pedala!”. Ma tutto questo serve anche a mettere a fuoco un sistema più strutturato, che permetta alle cose di andare a regime.

C’è da dire che di fronte a questo “richiamo all’ordine” i vari segni rispondono in modo diverso. I Gemelli tendono ad avere molti interessi e a dedicarsi a mille cose in contemporanea. Ed è naturale che vivano la Sesta tappa un po’ come una “costrizione”. Come una fase del viaggio che spinge a rallentare,  a selezionare gli impegni, individuare un ordine di priorità, tralasciare ciò che è meno importante e concentra le energie su ciò che conta realmente”. In una parola: ad organizzarsi. Altri segni (soprattutto  segni di Terra) amano costruire su fondamenta di ordine e di organizzazione. Sono più previdenti, non amano lasciare le cose al caso, e per loro la Sesta tappa rappresenta proprio l’occasione per creare una tabella di marcia sostenibile ed organizzata.

Molto spesso è un mese nel corso del quale prestiamo più attenzione al corpo. Non è insolito che proprio in questo periodo iniziamo un’attività fisica, una dieta, cerchiamo di dormire di più o mangiare meglio. Perché la Sesta tappa ci ricorda che mens sana in corpore sano. Che buona parte del successo di un viaggio dipende dal buono stato di manutenzione del mezzo di trasporto, così come da un’ordinata pianificazione del percorso, delle tappe di recupero, e così via. Per le stesse ragioni, in questo periodo tendiamo ad organizzare meglio gli impegni, a scadenzarli in modo “sostenibile” senza sovraccaricarci.

Insomma, un po’ a 360° è una tappa “anti-caos” che ci permette di riprendere le fila organizzative del sistema-vita. Con un obiettivo fondamentale: puntare la prua nella direzione dei nostri desideri e navigare seguendo esattamente quella rotta, senza lasciare che siano le onde del caso a decidere dove portarci.

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