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IDENTIKIT DI URANO, PIANETA DEL PROGRESSO


IDENTIKIT DI URANO, PIANETA DEL PROGRESSO

Ciao a tutti! Come state? Nelle nostre dirette serali siamo arrivati a parlare di Saturno, ultima frontiera del sistema solare visibile ad occhio nudo. Ed è per questo che fino al Diciottesimo secolo è stato considerato l’ultimo pianeta, la “finisterre” del sistema solare. E che di  conseguenza l’astrologia medievale gli attribuiva il significato di “limite”, di “confine”, di “fine delle cose”. Significato che oggi è stato fortunatamente reinterpretato in termini più evolutivi di “struttura”, “definizione” e “regola”. Sempre severo è, per carità, ma oggi identifica soprattutto ciò che “sostiene” e non solo ciò che “limita”.

Dal Diciottesimo secolo, invece, l’estensione del sistema solare inizia a cambiare. Merito del telescopio, l’esplorazione inizia a spingersi oltre i confini di ciò che è visibile ad occhio nudo, e nuovi pianeti entrano a far parte del nostro inconscio collettivo. Primo tra tutti Urano, la cui scoperta risale alla seconda metà del settecento grazie ad William Herschel, un astronomo amatoriale olandese che il 13 marzo 1781, senza saperlo, puntò il proprio telescopio sulla volta celeste. E senza rendersene conto cambio per sempre la concezione del sistema solare. Lui sì che deve aver gridato “eureka” e sussultato di sorpresa, visto che stava cercando di avvistare altro con un telescopio costruito in casa e mai si sarebbe aspettato di diventare il padre fondatore dell’astronomia moderna. Ma andando ancora più indietro, il merito indiretto della scoperta di Urano va a Galileo e alla sua invenzione del telescopio, testa d’ariete di tutte le successive scoperte.

In ogni caso, Urano appare a sorpresa nel 1781 e da allora mantiene questo valore simbolico di pianeta delle sorprese, degli imprevisti e del progresso. Quel lampo improvviso di nuova conoscenza che squarcia il velo delle conoscenze per fare spazio al nuovo, che sovverte lo status quo della tradizione per introdurre il moderno. Il nome mitologico che gli venne attribuito è Urano, dio del cielo, simbolo di apertura, espansione e mancanza di limiti. Ma c’è forse un “personaggio” della mitologia greca che si avvicina ancor di più alla reale natura di questo simbolo così dirompente e ribelle. Si tratta di Prometeo, il titano che sfidò gli dei e rubò loro il fuoco per consegnarlo agli uomini. Perché le rivoluzioni di Urano hanno spesso una natura “liberatoria”: introducono nuova conoscenza e consapevolezza che permette all’uomo di superare un limite e andare oltre.

A partire dallo sviluppo della scienza e della tecnologia (espressione dell’energia uraniana per eccellenza) che permettono all’uomo di arrivare dove non è mai stato: senza addentrarci troppo nel discorso, basti pensare che Urano aveva una posizione simile nel 1903, quando il primo velivolo a motore dei fratelli Wright si staccò dal suolo, e poi dal 1961 al 1972, quando Gagarin prese il volo nella prima missione umana nello spazio e poi quando (qualche anno dopo) l’uomo mosse il primo passo sulla Luna. Ma senza andare così indietro nel tempo, lo scorso anno (quando Urano lasciò l’Ariete per entrare in  Toro) la NASA lanciò in orbita InSight. Una nuova missione di esplorazione di Marte (pianeta rosso che governa l’Ariete), che si occuperà di studiare la struttura geologica del pianeta tramite i suoi movimenti tellurici (Terra, Toro).

Ed è incredibile che la precedente missione che ha lanciato su Marte il rover “Curiosity” risalga proprio al 2011, l’anno in cui Urano lascio i Pesci per entrare in Ariete, il segno della curiosità esplorativa per eccellenza. E ancora più incredibile è anche, andando più indietro nel tempo, nel 2003/04 (quando Urano entrò in Pesci) siano stati lanciati i rover “gemelli” Spirit e Opportunity, che riflettono alla perfezione i due governatori dei Pesci: Nettuno (Spirito) e Giove (Opportunità).

La lista potrebbe essere sconfinata. Sintetizzando, possiamo dire che i grandi movimenti di Urano hanno scandito le grandi conquiste della scienza e della tecnica, a partire dalla Rivoluzione Industriale che, guarda caso, è contemporanea alla sua scoperta. Hanno permesso all’uomo di superare un limite, allargando la sfera dello scibile e del possibile, introducendo allo stesso tempo nuove questioni problematiche sulle quali interrogarsi. La rivoluzione industriale, ad esempio, ha prodotto la prima disoccupazione e le prime forme di diseguaglianze sociali. Ma nonostante questo slalom tra pro e contro (tipico di ogni forma di evoluzione) Urano è a tutti gli effetti il pianeta del progresso.

Ma Urano è anche il pianeta della coscienza sociale e dei grandi cambiamenti nei giochi di forza. Con Urano in allineamento con Plutone (pianeta del potere), le categorie tradizionalmente esclude dalle stanze del potere (i neri, le donne, gli omosessuali, i Paesi in via di sviluppo) hanno ripetutamente alzato la testa, cominciando a riprendersi ciò che spettava loro. Nel quinquennio 1925/30 (con Urano in quadratura a Plutone) è toccato ai neri, con il Rinascimento di Harlem, assistiamo alla nascita del jazz ed il primo embrione di una “cultura di colore”. Sono gli anni della nascita di Martin Luther King e di Malcom X, protagonisti delle grandi lotte contro le discriminazioni razziali del Novecento. Ma sono anche gli anni del diritto di voto alle donne in Inghilterra e della morte della capo-suffragetta Emmeline Pankhurs, momenti seminali della lotta per l’uguaglianza delle donne.

Nel quinquennio 1965/70 (con Urano in congiunzione a Plutone) siamo nel pieno del Sessantotto e di una rivoluzione che porta all’emancipazione della donna. Ma siamo anche negli anni della morte di Malcom X (1965) e di Martin Luther King (1968), momenti apicali del ciclo iniziato quarant’anni prima: i “temi” portati avanti da queste due figure così significative (nate, guarda caso, nel precedente quinquennio 1925/30) diventano così importanti da non poter essere più ignorati dall’opinione pubblica. Ma negli stessi anni abbiamo anche Stonewall (1969), momento seminale che porta alla ribalta un’altra categoria discriminata, quella degli omosessuali. 

Andiamo ancora avanti nel tempo ed arriviamo ai giorni nostri, ad un’altra quadratura degli stessi pianeti che copre il decennio 2008/2018 con una fase culminante tra il 2011 ed il 2016. E troviamo un uomo di colore (Barack Obama) e una donna (Hillary Clinton) in gara alle elezioni primarie democratiche del 2008 negli Stati Uniti. Troviamo il primo presidente nero della storia degli USA (due mandati di Obama, dal 2008 al 2016). Ma negli stessi anni troviamo anche la “primavera araba”, le tematiche legate al matrimonio tra persone dello stesso sesso. I  gay hanno iniziato a rivendicare i loro diritti, i concetti più tradizionalisti di “patria” e “famiglia” hanno iniziano a mutare contorni. E ritroviamo la crisi economica più grave ed importante dai tempi del ’29, periodo in cui (guarda caso!) Urano e Plutone formavano lo stesso tipo di allineamento!

E la lista potrebbe proseguire all’infinito. Urano è una chiave che sblocca una porta che a sua volta schiude una serie di opportunità che prima erano precluse. E come tutte le grandi porte della storia, c’è chi non vede l’ora di aprirla ma c’è anche chi preferisce tenerla chiusa per preservare l’ordine costituito.

Questo è un primo identikit di Urano, racconta un po’ la natura “elettrica” e dirompente della sua energia. Il segno che lo ospita, invece, descrive il modo in cui questa energia si esprime e le questioni sulle quali si riversa la sua onda rivoluzionaria. In un prossimo post, publicherò una tabella per calcolare in che segno si trovava Urano nel vostro anno di nascita e, di conseguenza, la sua posizione nel tema. Ma come ho già detto, ancor più del segno che lo ospita, è la Casa astrologica all’interno del tema che ci può svelare il settore della vita nel quale possiamo davvero fare la differenza. Quel tipo di esperienza nel quale, grazie al “nostro” Urano, abbiamo il potere di renderci indipendenti, di ribaltare una situazione, portare in terra un fuoco che prima apparteneva solo agli “dèi”.

Un abbraccio a tutti!
Con amore,
xxx
S*

 

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