Il Cielo del Momento

INIZIA UN NUOVO ANNO ZODIACALE, L’AQUILONE PRENDE IL VOLO


(20 marzo 2025 – ore 10:02 am)

Ciao a tutti! Come state? Nella mattinata del 20 marzo il Sole attraversa il confine dell’Equinozio di Primavera dando il via a un nuovo “anno zodiacale”. Il grado 0° dell’Ariete rappresenta infatti il punto di partenza dello Zodiaco, ed è esattamente quel “fischio d’inizio” che il Sole sta per suonare nei nostri cieli. L’astrologia, diceva Rudhyar, è la “scienza degli inizi”, analizzando l’incipit delle cose si prefigge di comprendere quale natura andranno ad incarnare nelle fasi del proprio ciclo di vita. Quali tematiche e caratteristiche tireranno fuori. E in questa prospettiva, che condivido in pieno, non poteva mancare un’analisi di quello che possiamo considerare “l’inizio degli inizi”, l’Equinozio di Primavera. Perché segna il confine tra la coda finale dell’inverno (la stagione in cui si forma il seme delle nostre iniziative) e l’inizio della stagione dell’azione (la primavera). Segna il momento in cui questo embrione di progetti inizia a tradursi in iniziative più concrete. 

Per questo, l’aspetto del cielo al momento dell’Equinozio può darci una sorta di imprinting dell’anno zodiacale che sta iniziando. L’Equinozio scatta alle 10.02 del mattino del 20, con il Sole (ovviamente) al grado 0° dell’Ariete e un ascendente in Gemelli congiunto a Giove. Già questo ci fornisce un primo indizio sull’anno zodiacale che sta iniziando, legato proprio al valore dominante dei Gemelli: il movimento. Inizia un anno che rimette in moto molte situazioni ferme, stantie o rallentate, e che punta verso un altro valore fondamentale legato ai Gemelli: la libertà. Mettendo insieme le due cose, anche alla luce della Luna (che oppone Giove dal Sagittario), il sillogismo diventa: la possibilità di smuovere le cose, sentendoci liberi di andare altrove se la situazione non migliora. E questo è l’incipit di una primavera che spingerà molti a mettere in discussione alcune scelte di sempre (talmente ancestrali da non poter essere più neanche considerate “scelte”) e di un’estate nel corso della quale molti butteranno l’ancora altrove. 

In un diverso contesto lavorativo, in una diversa azienda, in un ruolo inedito rispetto al passato, ma anche – concretamente parlando – in un’altra casa, città o nazione. Una cosa è certa: nulla è dato per scontato o è al di sopra del giudizio. Se alcune situazioni non ci corrispondono più, se non rispecchiano più ciò che siamo diventati dentro, se ci fanno sentire ingabbiati o nell’ombra, siamo pronti a fare una rivoluzione. Del resto, mi sembra del tutto in linea con il transito (appena iniziato) di Plutone in Acquario, che per certi versi ci riporta indietro nel tempo alla seconda metà del Settecento e a quei valori di progresso, innovazione, ribellione ed emancipazione che hanno incendiato il mondo occidentale. Al momento dell’Equinozio, Plutone forma un sestile con il Sole (appena entrato in Ariete) che ha proprio di sostenere ogni iniziativa di cambiamento, allentando i tappi di tutto ciò che ormai accettiamo solo per abitudine, di tutta una serie di dinamiche e copioni comportamentali disfunzionali che sono talmente radicati in noi, da averci fatto il callo. 

Stabilito questo clima di risveglio dell’anno zodiacale che sta iniziando, torniamo al cielo dell’Equinozio. Il Sole tocca il grado 0° dell’Ariete in Decima casa della maturità (con tutto l’impegno, le responsabilità ma anche l’autonomia che porta con sé) formando una congiunzione cosiddetta “dissociata” con Nettuno in Pesci. “Dissociata” perché i due pianeti, pur essendo vicinissimi ed essendo quindi tecnicamente congiunti, si trovano in segni diversi: in Ariete il Sole, in Pesci Nettuno. Questo mi fa pensare che il primo passo per la nostra “rivoluzione” personale (nel senso che ho chiarito sopra) sia mettere a fuoco con maturità quale sia il perimetro d’azione nel quale ci muoviamo. Quali siano i rischi che possiamo correre, e le relative conseguenze sul piano pratico, quali siano i punti di forza e di debolezza della nostra posizione (anche in base all’anzianità maturata, a ciò che abbiamo dimostrato sul campo). Quale sia la nostra reale possibilità di “emanciparci”, di lasciare la mano al mentore e camminare con le nostre gambe. Di lasciare una realtà più strutturata, ma che ci lascia meno margine di autonomia, per intraprendere un percorso di vita (personale o lavorativa) più autonomo. 

Penso a chi si vuole mettere in proprio, a chi vuole lasciare la casa di famiglia per crearsi una prima indipendenza, a chi vuole cambiare azienda o città, a chi vuole chiudere una relazione di lunga data.  Ma anche a chi, pur non volendo lasciare una realtà consolidata, vuole comunque rivoluzionarne alcune dinamiche per sentirsi più libero, più realizzato, più centrale e meno nell’ombra. In tutte queste manovre, questo cielo ci spinge a non lanciare tutto all’aria, ma a valutare fin dove possiamo spingerci, cosa possiamo chiedere, su quali risorse possiamo contare. In termini astratti, nel senso di riconoscerci cosa abbiamo costruito e quale sia la nostra posizione, ma anche in termini concreti. Facendoci due conti sulla nostra situazione economica (specie se stiamo valutando un cambiamento radicale), su quanto possiamo investire, su quanto tempo occorre per realizzare ciò che abbiamo in mente, e via dicendo. 

Perché la Decima casa è “più realista del Re”, la sua vocazione è prendere i voli pindarici dei nostri desideri e trovare una forma in grado di tradurli in realtà. Questo significa che probabilmente nel ciclo che sta iniziando saremo tutti più accorti a questi aspetti “terreni”, ma con un fine molto nobile: rappresentano il carburante del viaggio che può portarci “dove” vogliamo andare. In una diversa casa o città, ad un diverso stile di vita, fuori da schemi o relazioni che non vogliamo più. Ognuno ha il proprio “dove”, ma il senso del viaggio è lo stesso per tutti. 

Come vedrete dal grafico, il Sole forma due linee blu armoniche e ben marcate con altri due pianeti, legati a loro volta da un aspetto blu: Plutone (ancora lui!) e la Luna. Questo è l’aspetto più interessante dell’intero grafico, per molte ragioni. Primo: per il solo fatto di esistere! Come vedrete, a creare questo schema è la Luna, la pedina più veloce della scacchiera astrologica. Poche ore prima o poche ore dopo, non si sarebbe trovata là. E invece c’è, puntuale al posto suo, a creare questo splendide linee blu così piene di significato. Secondo: perché la Luna si trova in sestile con Plutone, e sono due pianeti che hanno molto in comune. Rappresentano due diverse letture di una stessa realtà (chiamiamola “ultra-coscienza”) che si pone al di là dell’identità e della mente cosciente. (continua)

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