Il Cielo del Momento
LA DATA PALINDROMA DEL 22/02/2022: UN PORTALE PER L’UMANITÀ
Ciao a tutti! Come state? Manca poco alle 22.22 del 22.02.2022, una data palindroma particolarmente interessante, e non ho potuto resistere alla tentazione di condividere con voi qualche riflessione. Premetto che non sono un esperto in numerologia, e che le mie sono davvero semplici riflessioni ispirate dalla simbologia astrologica. A questo tema poi ho dedicato anche un video su YouTube che, se volete, potete recuperare a questo LINK.
Cominciamo dicendo che il totale dei numeri che formano la data è DODICI, un numero particolarmente significativo perché fa subito pensare ad un concetto di “pienezza”, alla completezza e all’unità. Pensate a quante cose in natura e nel mito sono organizzate su base 12: i dodici apostoli, le dodici fatiche di Ercole (necessarie a completare un percorso di evoluzione), i dodici mesi, i dodici semitoni della scala cromatica musicale.
I dodici segni zodiacali, naturalmente, intese come le dodici manifestazioni dell’essere necessarie a formare una personalità che possa dirsi completa. Perché in fondo ognuno di noi è un mix pressoché unico di queste dodici corde, ed è da qui la considerazione che “siamo tutti dello stesso segno”: concentrarsi unicamente sul proprio segno solare significherebbe perdere di vista gli undici/dodicesimi della propria natura.
Insomma è come se la natura ci fornisse continue conferme del fatto che occorrono 12 tasselli – ognuno diverso dall’altro ma per certi versi complementare agli altri – per formare un “intero”. E questo è un punto davvero significativo nel discorso che stiamo facendo, perché il nostro “intero” non è una somma di dodici unità tutte uguali, ma un insieme che ha bisogno delle singole “diversità” dei suoi elementi, senza le quali non potrebbe dirsi davvero “completo”.
La seconda considerazione è che si tratta di un DODICI composto interamente da DUE, il numero che esprime per eccellenza il concetto di “dualità”. È la prima divisione dell’intero, che si scinde in una moltitudine di coppie di opposti (il bianco e il nero, il caldo e il freddo) nelle quali ciascun elemento contiene e definisce il suo opposto. E anche in astrologia, dividendo lo Zodiaco per DUE si ottiene un aspetto di 180° – l’opposizione – che esprime proprio i concetti di “scelta”, “decisione”, “confronto”, “contrapposizione”.
E quindi finora abbiamo una UNITA’ (il DODICI) che passa attraverso moltissime contrapposizioni (i vari DUE), e volendo questo è un tema che ritroviamo ripetutamente nel momento storico che stiamo attraversando, nel quale ci sono tensioni internazionali, contrapposizioni ideologiche forti, bandiere di interessi che si fronteggiano e così via. Tanti “DUE” da far quasi perdere di vista che il pianeta è “UNO”, nel senso della sua unicità, ed è “DODICI” nel senso della necessaria compresenza di tutte le sue diversità.
In questo contesto, torniamo un attimo al DODICI, al concetto di unità che esprime, e riportiamolo sul piano astrologico, dove il DODICI è associato ai PESCI, dodicesimo ed ultimo segno dello Zodiaco. Il segno che ha forse la simbologia più bella e difficile da cogliere nell’intero Zodiaco. Probabilmente perché, in quanto ULTIMO, è anche il segno più lontano dall’origine dello Zodiaco (iniziato in primavera con l’esplosione della natura) e proprio per questo anche dalla dimensione più terrena dell’esistenza: esprime quella vocazione alla trascendenza e alla spiritualità presente in ognuno di noi.
E’ quella spinta ad elevarsi dalla materialità e cercare risposte più alte, nella religione, nel misticismo, nella meditazione, ovunque. E’ la capacità di intravedere il “divino” all’interno del tessuto del terreno. Se ci pensate, i Pesci chiudono (o meglio, completano) un ciclo di evoluzione simile a quello che attraversa Ercole con le sue “12 fatiche”. Attraverso lo Zodiaco l’uomo è partito dalla scintilla d’energia prorompente (Ariete) per approdare alla capacità di concretizzazione del Toro, alla curiosità dei Gemelli verso il mondo circostante, alla ricerca di un rifugio per sé e per la propria “cucciolata” (Cancro). (continua)