Il Cielo del Momento
LA LUNA NUOVA DEL MOVIMENTO (20 APRILE 2023)
Ma noi vogliamo fare di più: andiamo a guardare anche il tema di nascita di questa famiglia di eclissi studiando il cielo del giorno della sua prima apparizione, il 3 ottobre 1103. Si tratta quindi di un’eclissi che nasce in Bilancia in opposizione esatta a Plutone in Ariete, e questo fa già emergete un primo tema che probabilmente è il più importante di questa eclissi: per muoversi in una direzione nuova bisogna vincere una paura. Più facile a dirsi che a farsi, perché tra le “paure” espresse da Plutone rientrano le paure vere e proprie ma anche i condizionamenti dell’ambiente circostante, le aspettative degli altri e il timore di deluderle, i sensi di colpa, il senso del dovere e così via.
E quindi il discorso diventa: per guardarti con nuovi occhi, mostrarti in una veste nuove e diventare te stesso devi superare le resistenze dell’ambiente circostante, che ti vorrebbe conservare l’immagine rassicurante di ciò che sei sempre stato. O meglio: in molti casi l’ambiente circostante è del tutto indifferente ai nostri propositi di cambiamento, ma siamo noi a proiettargli addosso tutte le nostre paure di fare un passo in una direzione diversa.
Sia come sia, la “soluzione” ce la fornisce un altro aspetto del cielo di nascita di questa eclissi: si trova esattamente nel punto medio tra Marte e Venere, rispettivamente in Vergine e Scorpione: per superare questa paura, questo angolo cieco tra “vecchio” e “nuovo” ci vuole la passione. Ci vuole quell’impeto di tirar fuori quello che hai dentro e farlo erompere, proprio come la lava di un vulcano che fa saltare un cratere che le sbarra la strada. Quindi se la spinta a cambiare direzione viene da altri condizionamenti, da altre paure è probabile che prevalga la stasi. Se invece viene da un desiderio autentico di espressione, da qualcosa che non ce la fa più ad essere “compresso”, è probabile che il tappo lo faccia saltare e che riesca a rompere la stasi.
E di questo troviamo una conferma anche nei simboli sabiani coinvolti nella Luna Nuova del 20 aprile, che sorge da una congiunzione al 29° grado dell’Ariete che poi si sposta al grado 0° del Toro. Due gradi molto importanti perché sono gli stessi che percorrerà Giove tra meno di un mese, quando lascerà l’Ariete per entrare in Toro e per portarci nel vivo di quest’anno di rivoluzione e ri-definizione personale. I simboli sabiani ormai sono una nostra costante, ma per chi non li conoscesse sono 360 immagini (una per ciascun grado dello Zodiaco) elaborate all’inizio del ‘900 da Marc Edmund Jones (uno dei padri dell’astrologia moderna) insieme alla sensitiva Elsie Wheeler. Alcuni sono decisamente “criptici” ma spesso forniscono spunti di riflessione interessante soprattutto nell’interpretazione delle fasi lunari.
Partiamo dal 29° grado dell’Ariete, dove troviamo «LO STAGNO DI UN’ANATRA E LA SUA GIOVANE NIDIATA», un simbolo di “famiglia” e di conservazione delle origini. L’Acqua dello stagno è un’acqua chiusa, protetta, tant’è che nel linguaggio astrologico le acque contenute negli argini vengono proprio associate al Cancro, il segno della famiglia, delle radici e del clan in contrapposizione a quelle “aperte” dei Pesci, acque che portano altrove, ma nelle quali c’è il rischio di perdersi.
No, queste sono le acque di un porto sicuro, dove la giovane nidiata segue l’anatra, non avendo ancora la maturità e la consapevolezza necessarie a prendere una strada diversa. È un ambiente “protetto” che però con il tempo rischia di diventare uno “steccato” e ad un certo punto bisogna trovare la forza e la motivazione per oltrepassarlo. Per lasciare il “certo” da dove veniamo per abbracciare l’incerto di ciò che vogliamo diventare.
Tant’è che il grado 0° del Toro ci offre un simbolo molto simile e del tutto diverso al tempo stesso: «UN LIMPIDO TORRENTE DI MONTAGNA SCORRE COSTANTEMENTE VERSO VALLE». Sempre di acqua si parla (l’elemento delle emozioni e dell’anima) ma stavolta si tratta di acque in movimento. L’acqua appena sgorgata dalla fonte mi fa pensare ad una “purezza di emozioni”, a qualcosa che sa dove sta andando e che cavalca la gravità a proprio favore. Un simbolo nel quale si ritrova la spinta di qualcosa che sgorga spontaneamente da dentro e che cerca la sua strada verso l’esterno. Qualcosa che è talmente forte e prorompente da far saltare il tappo di ciò che ci tiene legati a qualcosa che non ci rappresenta più. (continua)