Il Cielo del Momento
LA STAFFETTA TRA SATURNO, MARTE E NETTUNO
Proprio per questa sua natura, Saturno è RIGIDO, ma non potrebbe essere altrimenti senza perdere la sua funzione. Uno scheletro flessibile non sarebbe uno scheletro. Un orario ferroviario che cambia di giorno in giorno non servirebbe a niente. Un sistema di regole incoerente o incostante non garantirebbe alcuna giustizia, e potrei andare avanti per ore con gli esempi. E proprio per questo, Saturno viene spesso avvertito come un “limite”, e in buona parte lo è, proprio come lo è un contenitore, una diga, un confine, una regole, un binario per il treno. Tant’è che spesso ci sta antipatico proprio per questo, perché ci dà la sensazione di limitarci. Se non hai 18 anni, non puoi entrare a vedere questo film. Se non hai il passaporto, non puoi viaggiare. Se non hai incolonnato bene gli addendi, il risultato non torna, e così via.
Però è anche vero che sono “limiti” strutturali necessari che operano (o che dovrebbero operare) anche al contrario: se rispetti le necessarie condizioni di tempo, di impegno, se hai tutti i requisiti, se non cerchi scorciatoie, puoi aspettarti un determinato risultato piuttosto che un altro. Insomma, Saturno è utile ma certamente anche molto severo, e spesso ci fa sentire “limitati” da regole e requisiti. Ma è anche la “garanzia” che se rispetti tutti i requisiti richiesti, puoi confidare in un certo risultato. Che se non fai le cose “di fretta”, puoi aspettarti frutti che durano nel tempo, come insegna la favola dei tre porcellini che, nel porcellino previdente e nella sua casetta di mattoni, trova la dimostrazione del Teorema di Saturno.
Dall’altra parte c’è MARTE, che invece è un pianeta molto più attivo, diretto, per certi versi anche sfrontato. Marte è il pianeta dell’azione: penso una cosa, la faccio. Voglio una cosa, me la prendo. Rappresenta un po’ il nostro “guerriero interiore”, la capacità di farsi largo nella vita, di spazzar via gli ostacoli, di imporsi al mondo circostante, e così via. Tant’è che la posizione di Marte nel nostro tema di nascita (e il suo rapporto con il Sole) racconta proprio come facciamo le cose, e come riusciamo a tradurre in una linea d’azione concreta le indicazioni che provengono dal nostro Sole, dal nostro senso di identità più astratta e profonda.
Prima dicevamo che la natura della congiunzione dipende molto dai pianeti coinvolti, da quanto siano affini le loro energie. In questo caso, ci troviamo dinanzi a una congiunzione tra pianeti molto diversi tra loro, perché Saturno è un confine, porta a chiudere, è rigido, è “lento”. È il principio di cristallizzazione, il carbone che diventa diamante con il tempo e la pressione richiesti. Marte al contrario è assertivo, affermativo, espresso. È la nostra capacità di imporci, di dire “sì” o “no” a seconda della circostanze e della nostra volontà e, come tale, mal tollera di per sé limiti e costrizioni. Non ama essere contenuto o direzionato.
Di conseguenza, la prima sensazione che questa congiunzione potrebbe averci dato nei giorni passati e potrebbe continuare a darci, è quella di essere limitati nella nostra libertà d’azione. Potrebbe farci sentire come una mosca catturata dentro a un bicchiere: a dispetto dei nostri continui tentativi di liberarci, finiamo sempre a sbattere contro lo stesso confine. Confini di ordine esterno: il rapporto col capo, un permesso che non arriva, la difficoltà di arrivare con lo stipendio a fine mese. Ma anche (e soprattutto) confini di ordine interno: copioni comportamentali che non riusciamo a smontare, errori che continuiamo a ripetere (nonostante la nostra consapevolezza che si tratti di “errori”).
Ci dà un senso di “confine”: di qualsiasi cosa si tratti, là mi fermo… oltre non si va. È vero, la sensazione di questi giorni potrebbe essere proprio questa. E potrebbe essere talmente persistente da oltrepassare i confini dello Zodiaco, ed essere talmente “forte e chiara” da toccare tutti e dodici i segni. «Mi sento impotente, frenato nella mia possibilità di agire, bloccato da certe dinamiche che non riesco a smontare». Riguardo a questo, però, bisogna dire un paio di cose che sono molto importanti per mettere e fuoco il discorso. Primo: questo cielo tende ad amplificare molto queste sensazioni, rendendoci più sensibili che mai a certi limiti e costrizioni. Questo è un po’ un effetto di tutte le congiunzioni, e di questa in particolare (visto il sestile con Giove/Urano). (continua)