Il Cielo del Momento
LUNA NUOVA IN SCORPIONE
Lunedì 13 novembre ore 10.27
Ciao a tutti! Come state? Questa mattina (lunedì 13 novembre) il Sole e la Luna si sono congiunti al 20° grado dello Scorpione per dar vita a una Luna Nuova in Scorpione che in qualche modo segna il “cuore” di questo autunno. Della stagione che più ci porta a volgere il nostro sguardo dentro noi stessi, nel corso della quale i transiti in Scorpione rappresentano il momento di maggiore scavo e introspezione.
Come ormai saprete benissimo, la Luna Nuova è una congiunzione tra il Sole e la Luna che vengono a trovarsi in uno stesso grado zodiacale, in questo caso il 20° dello Scorpione. Ed è come un appuntamento al quale il Sole consegna alla Luna un messaggio, affinché lei ce lo consegni attraverso quel linguaggio che siamo in grado di comprendere meglio, quello delle emozioni. La natura di questo messaggio dipende naturalmente dal segno in cui si incontrano, in questo caso lo Scorpione, ed è proprio da qui che dobbiamo partire.
Prima di entrare nel vivo della Luna Nuova, quindi, che come ormai saprete benissimo è la fase lunare che tiene a battesimo le novità, dobbiamo spendere due parole sul significato che l’archetipo dello Scorpione ha per tutto lo Zodiaco. Pensate al fatto che è il segno centrale dell’autunno, come dicevo, una stagione in cui la natura inizia a spogliarsi di tutte le sue manifestazioni più visibili.
Cadono le foglie, e questo è indispensabile perché qualche mese dopo, all’inizio della primavera, i nuovi germogli trovino spazio per uscire allo scoperto. E già da qua emerge una prima verità astrologica: lo Scorpione rappresenta i cicli di morte e rinascita, la necessità che ciò che è vecchio lasci spazio a ciò che arriverà. La vecchia pelle del serpente che cade affinché la nuova veda la luce, la rigenerazione cellulare.
Ne abbiamo continue manifestazioni in natura, e anche a un livello più astratto il mese dello Scorpione ci spinge a tagliare i rami secchi, e prima ancora a comprendere ciò che va sganciato per creare nuovi spazi. Ci spinge a lasciar andare ciò che ha fatto il suo tempo, in certi casi anche a “perdonare” intendendo il perdono non come atto di indulgenza verso il “perdonato”, ma come un atto di liberazione del “perdonante”. In qualche modo infatti le ferite ancora doloranti rappresentano delle zavorre alla nostra evoluzione, dei freni che non ci consentono di andare avanti.
Ma la cosa più importante è che il mese dello Scorpione dà il via a una fase in cui la natura appare “morta”: se dovessimo giudicarla da ciò che vediamo, diremmo che è tutto “spento”. Gli alberi si fanno via via più scheletrici, il cielo si scolora, ma in questa fase dell’anno la vita pulsa al di sotto della superficie, si prepara a riemergere prorompente in primavera. E questa è un’altra verità importante dello Scorpione: le apparenze sono solo un pallido riflesso di ciò che pulsa in profondità, è lì che si gioca la partita.
Questo rende lo Scorpione il “detective” dello Zodiaco, perennemente alla ricerca di verità più profonde di quelle che fornisca l’apparenza delle cose. E questo rende il “mese dello Scorpione” un mese di scavo e di grande introspezione. Come se ognuno di noi fosse chiamato a scostare il velo di Maya per cercare di avere un’immagine più chiara di come stanno le cose in profondità. Questo ci porta a chiedere spiegazioni, a cercare di approfondire alcune dinamiche che non ci sono del tutto chiare, ma soprattutto ci spinge a scavare dentro di noi per comprendere le cause profonde di alcune situazioni che avvertiamo come “limitanti”. Perché tra tutte le profondità che rientrano nel campo d’osservazione dello Scorpione, quelle della mente e dell’inconscio sono sicuramente le privilegiate. (continua)