Il Cielo del Momento

MARTE IN CANCRO: L’ISTINTO DI PROTEZIONE


MARTE IN CANCRO: L’ISTINTO DI PROTEZIONE
(dal 4 settembre al 4 novembre 2024)

Ciao a tutti! Come state? Mercoledì 4 settembre Marte ha lasciato l’Aria dei Gemelli per entrare nell’Acqua del Cancro, dove resterà fino al 4 novembre. Come al solito, ancor prima di vedere gli effetti per i vari segni, cerchiamo di mettere a fuoco l’insegnamento del transito a livello macro. Perché quando un pianeta entra in un segno, ha sempre un “messaggio” da consegnare all’intero Zodiaco. Un tema sul quale farci riflettere che dipende naturalmente dalla natura del pianeta in questione, e dalle caratteristiche del segno che lo accoglie. 

In questo caso parliamo di Marte, il pianeta dell’azione, della “guerra” (nel senso della capacità di battagliare per le cose nelle quali crediamo) e, più in generale, dell’affermazione personale. Il Cancro è un segno d’Acqua, anzi è il primo segno d’acqua dello Zodiaco, e l’acqua è l’elemento delle emozioni, della sensibilità, dell’affettività, governa l’intelligenza emotiva. Da ora in poi, quindi, possiamo dire che le funzioni rappresentate da Marte si esprimono attraverso il linguaggio emotivo del segno del Cancro.

Cerchiamo quindi di mettere a fuoco alcune caratteristiche del segno del Cancro, che è innanzitutto un segno “introverso”, seguendo la divisione junghiana tra intro-verso ed estro-verso. I segni estro-versi (che sono poi quelli di Fuoco e d’Aria) sono caratterizzati da una prevalenza di energie che dall’interno prorompono verso l’esterno. L’estro-verso parla, dice la sua, interviene nelle situazioni, esprime azione ed iniziativa, ma è senz’altro meno attento a ciò che gli accade intorno, e meno aperto ad accoglierlo ed introiettarlo. I segni intro-versi (che sono quelli di Terra e d’Acqua) sono al contrario caratterizzati da una prevalenza di energie che dall’esterno vengono accolte all’interno. L’intro-verso parla meno ed ascolta di più, osserva e nota tutto, lo rielabora, lo assimila ed è normalmente più in contatto con la propria interiorità. 

Dunque il Cancro è un segno introverso (come lo sono, lo ripeto, tutti i segni d’Acqua). E questa è già una distinzione che ci fornisce una prima indicazione sul comportamento di Marte che in Cancro (per l’appunto) ha un atteggiamento prevalentemente difensivo. Tende a proteggere, conservare, preservare, accudire e vigilare più che ad “attaccare”. Al punto che chi ha Marte in Cancro nel proprio tema di nascita, tende spesso ad avere un atteggiamento molto protettivo. Non è un caso che questo lo si trovi in persone che abbracciano la carriera legale nel ruolo della “difesa” (spesso d’ufficio, per chi non può permettersi un avvocato). Oppure, in altri casi, negli attivisti che abbracciano cause sociali legate alla difesa dell’ambiente o delle categorie socialmente svantaggiate. Più astrattamente, chi ha forti valori in Cancro (tra cui Marte) ha un forte spirito di protezione per chi non può difendersi da solo. Ha un atteggiamento mansueto (segno introverso), da mamma gatta che accudisce, ma che è pronta a trasformarsi in belva e a combattere con le unghie e con i denti se qualcuno minaccia i suoi cuccioli.

Ecco allora che l’energia di Marte nel segno del Cancro si esprime attraverso un’azione indiretta, difensiva, ragionata, che – facendo l’esempio di mamma gatta – diventa reazione ai pericoli esterni. Questa sensibilità verso i più indifesi (a partire proprio dai “cuccioli”) deriva dal governatore del Cancro, la Luna, vertice del pilastro della sfera affettiva, ma anche pianeta che simboleggia la casa, la famiglia, le radici. Da questo punto di vista, il Cancro è proprio il segno dell’appartenenza ad un gruppo o ad una struttura sociale con la quale condividiamo una radice comune. A partire dalla famiglia, passando per il proprio quartiere, il proprio gruppo di lavoro, per poi arrivare alla patria, alla lingua, alle tradizioni culturali. E’ ciò che ci fa sentire parte di qualcosa da condividere con un clan. È come se il Cancro (e la Luna che lo governa) considerassero la vita come un cerchio. 

Chi sta dentro quest’ipotetica circonferenza è “famiglia” (nel senso larghissimo che ho appena descritto) e va protetto, costi quel che costi. Mentre ciò che sta è al di fuori del cerchio è visto come una potenziale minaccia per chi sta dentro. Ecco perché si dice che il Cancro sia così abitudinario, così legato ai propri rituali, ai luoghi che conosce bene e alle persone con cui ha familiarità. O perché per un Cancro può essere traumatico sradicarsi o, più banalmente, cambiare riferimenti. Perché dal punto di vista simbolico questo significa per lui modificare la circonferenza, includervi ciò che prima vi era escluso. O al contrario (e anche questo è molto faticoso) escludere ciò che prima vi era incluso. (continua)

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