Il Cielo del Momento
MERCURIO IN ARIETE – SEGNO PER SEGNO
Ciao a tutti! Come state? Tra qualche giorno (domenica 10 marzo) Mercurio lascerà i Pesci (l’ultimo segno) e tornerà in Ariete, dando il via ad un nuovo giro dello Zodiaco. E in questo senso, potremmo considerarlo il primo araldo di una primavera alle porte, cui darà il via il passaggio del Sole in Ariete fissato quest’anno per le prime ore di mercoledì 20 marzo. È un transito che ci accompagnerà fino a metà maggio perché Mercurio ingranerà la retromarcia per la seconda volta quest’anno, ma di questo parleremo nelle prossime settimane. Per il momento, però, occupiamoci di questa prima fase (quella “diretta”) del transito di Mercurio in Ariete. Come ormai saprete benissimo, ogni volta che un pianeta cambia segno, cambiano anche le modalità attraverso le quali svolta le sua “funzione”, che assumono le caratteristiche del segno che lo accoglie.
Questo vale un po’ per tutti i suoi passaggi attraverso i vari segni, ma vale ancor di più in questo caso, visto che passa dall’ultimo al primo segno dello Zodiaco. Due archetipi cioè che hanno qualità davvero molto differenti tra loro: sospeso, rarefatto, intuitivo, empatico il primo (i Pesci), energico, attivo, impetuoso il secondo. Prima di entrare nel vivo del nuovo transito, quindi vale la pena di spendere due parole sulle caratteristiche del precedente transito di Mercurio in Pesci, attivo nelle scorse settimane. Un transito che ha visto il pianeta del pensiero e della comunicazione percorrere un segno d’Acqua, portato quindi a comunicare più con le emozioni e con l’alfabeto non-verbale che con le parole.
Mercurio in Pesci infatti porta a seguire l’intuito più che la ragione. Spesso ci guida nella direzione giusta, anche se non è facile spiegare agli altri il “perché” di alcune certezze, intuizioni e decisioni. Mercurio in Pesci porta a sognare di più, sia in termini di attività onirica vera e propria, sia in termini di fantasie, ideali, ma certamente non aiuta a tenere i piedi ben piantati per terra. Con Mercurio in Pesci, non è insolito avere fenomeni di telepatia, sperimentare coincidenze e sincronicità spiazzanti, ma anche avere le idee piuttosto confuse. Tant’è che in Pesci si trova in una posizione che l’astrologia definisce di “esilio”, proprio perché attraversa un territorio governato da regole (quelle del sogno e dell’intuizione) diametralmente opposte alle proprie (fondate sulla logica, sul ragionamento e sull’osservazione della realtà).
Tornando in Ariete, passa dall’Acqua al Fuoco, da un segno mobile a un segno cardinale, e dal dominio di Nettuno a quello di Marte, espressione di iniziativa intraprendenza e azione. E soprattutto, torna al via e inizia un nuovo giro dello Zodiaco, tant’è che potremmo dire che Mercurio in Ariete rimette in moto pensieri e parole. Il primo insegnamento che porta all’intero Zodiaco è una spinta a comunicare in modo più schietto, diretto. A dire le cose dritto per dritto, senza troppi giri di parole. Porta il pensiero ad essere più “deciso”. Se nelle scorse settimane ci sono stati dubbi, momenti di indecisione, adesso diventa più facile riprendere in mano il timone ed indirizzarlo in una direzione precisa.
Perché è un Mercurio che assume le tonalità di Marte (governatore dell’Ariete) e contiene quindi un invito a lottare per ciò che vogliamo. A non aspettare che le cose accadano da sole ma, al contrario a smuovere le situazioni impantanate per cercare di indirizzarle nella direzione desiderata. Un invito ad aprire bocca, a farsi sentire, ad insistere nelle richieste e prendere di petto un interlocutore indeciso. Per questo, nei prossimi giorni ognuno di noi potrebbe provare un desiderio di affrontare discorsi o discussioni troppo a lungo rimandati. E naturalmente, è un desiderio che affonda le proprie radici più nel profondo. E’ come se ad un tratto ci dicessimo: come ho fatto a tergiversare così a lungo? Come ho fatto ad arrivare sin qui senza affrontare apertamente una determinata situazione? Come ho fatto ad accettare che un certo stato di cose restasse lì a galleggiare sospeso nell’indefinizione o nell’ambiguità? (continua)