PESCI: LA DECIMA TAPPA

Da questo punto di vista, è strettamente collegato alla Quarta tappa. Molto spesso infatti le attività e i progetti che giungono a compimento adesso (alla Decima tappa, nove mesi dopo il compleanno) sono quelle che hanno richiesto maggiore impegno sei mesi fa, quando hai attraversato la Quarta tappa. Tant’è che – guarda caso – giugno è stato un mese complicato per le vicende professionali (o sentimentali). È lì che c’è stato bisogno di scrostare la ruggine, di superare la pigrizia, rimboccarsi le maniche e cominciare a darci dentro. È quello il momento “critico” (uguale e contrario a questo) in cui se abbiamo fatto prevalere la pigrizia, oggi ci fa rischiare di “mollare”. 

Ne parlo naturalmente in termini simbolici, per sottolineare lo stretto collegamento tra la Quarta tappa (giugno) e la Decima (dicembre): l’una corrisponde all’apertura del cantiere, l’altra all’inaugurazione dell’edificio. Tant’è che potremmo metterla in questo modo: il mese di giugno rappresenta una sorta di “decollo”, dove bisogna imprimere ai progetti la giusta potenza per superare la forza di gravità,  per staccarsi dal terreno e prendere quota nel cielo della realizzazione. È un mese in cui non mollare, a dispetto di fatica, rallentamenti o eventuali correnti avverse.

Ma se giugno rappresenta il decollo, dicembre (la Decima tappa) somiglia invece ad un atterraggio. Il viaggio giunge al termine. Siamo in altitudine di crociera, da quassù la vista è spettacolare, ci ha donato una visuale più larga delle cose. Ma ora si tratta di riportare l’aereo a terra nel migliore dei modi. Si tratta di “finalizzare” nel modo migliore ciò che abbiamo impostato, coltivato e difeso nei mesi scorsi. La gravità all’atterraggio non è più una forza contraria, ma a favore: dobbiamo sfruttarla, controllando la discesa.

In altri termini, giunti a questa fase del ciclo sappiamo qualcosa di più su noi stessi e questo ci conferisce un nuovo potere. Ma dobbiamo usarlo nel modo giusto. Questa è la tappa che maggiormente ci richiede di mostrarci all’altezza dei nostri progressi di vita, prendendo le decisioni più importanti che riguardano la carriera e, in termini più astratti, le future direzioni della nostra crescita individuale.

Come dicevo, infatti, è la fase dei frutti. Ma ogni frutto contiene dentro di sé un nuovo seme: non a caso ciò che realizziamo in questa fase rappresenta un traguardo ma anche la base di partenza sulla quale costruiremo il ciclo di vita che inizierà al successivo compleanno. La nostra capacità di agire in modo maturo in questa fase del percorso, affrontando gli impegni con coraggio, umiltà e responsabilità, influisce moltissimo sul prossimo «giro». Prova a farci caso: alcuni grandi o piccoli traguardi raggiunti in questo periodo rappresentano poi la base di partenza per una serie di novità che iniziano solitamente nel mese del compleanno, tra fine febbraio e marzo.

I «frutti» diventano nuovi progetti, in una girandola esponenziale di crescita: il cerchio si allarga in una spirale di crescita. I progetti che non abbiamo saputo coltivare, invece, si trasformeranno con tutta probabilità nel prossimo giro in nuove «chiamate» da accogliere, in nuove sfide da accettare, finché non avremo conquistato un altro pezzetto di crescita e saremo pronti per andare avanti, verso un livello più elevato di consapevolezza e di centratura.

L’OROSCOPO 2021 – IL GIRO DELL’ANNO IN DODICI SEGNI. 

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