Il Cielo del Momento
SO(NO) CIO’ CHE VOGLIO ESSERE (MARTE CONGIUNTO A CHIRONE)
Sono tre percorsi diversi, ma a ben vedere hanno un comune denominatore. Tutti e tre sfociano in un importante scatto di consapevolezza. So chi sono e decido io chi voglio essere. Non chi “devo essere” per assecondare condizionamenti e aspettative provenienti dall’esterno, come è accaduto ai segni Cardinali. O per paura di aprire la porta al cambiamento, come per i segni Fissi. O perché non ho ancora capito esattamente chi sono, come per i segni Mobili. So(no) ciò che voglio essere, punto e basta: una ferita dell’identità che inizia a guarire. Questo è esattamente il significato del transito di Chirone in Ariete: curare una ferita che riguarda l’identità. Chirone è in Ariete già da qualche anno, ma giunti a metà di questo 2022 è spalleggiato da Giove (in Ariete dall’11 maggio) che ne amplifica la forza. E oggi si congiunge a Marte, pianeta dell’azione e dell’affermazione personale.
Ed ecco perché queste giornate, con la potente Luna Piena di ieri (leggi QUA) e con la congiunzione tra Marte e Chirone, ci spingono a compiere un atto di assertività allo scopo di riprendere in mano il timone delle nostra decisioni e ribadire chi siamo, cosa vogliamo e dove vogliamo andare. Fregandocene di ciò che dicono gli altri, dell’ansia di compiacerli, della paura di andare dove non siamo mai stati. Ma ancor prima questo cielo aiuta finalmente a mettere a fuoco cosa voglio essere, perché fintanto che non lo so, non posso imporlo attivamente al mondo che ho attorno. Consapevolezza, assertività, autodeterminazione: questi i tre poli della congiunzione di Marte e Chirone, che permettono un salto quantico nei percorsi di crescita di cui parlavo prima. Ed ecco che i Cardinali dicono “decido io”, i Fissi dicono “cambio se e quando voglio cambiare” e i Mobili dicono “Io sono questo, che ti piaccia o no”.
Insomma, se dovessi trovare una canzone che sappia raccontare questo momento sceglierei “I am what I am” di Gloria Gaynor, un inno alla libertà di scegliere per sé e di essere se stessi. Oppure, andando a pescare dalla colonna sonora di un film più recente, la meravigliosa “This is me” da “The greatest show” (guardate anche il video a questo link: è un capolavoro!). Hanno molto in comune, sono entrambe espressione di una sofferta unicità personale che smette di essere “scomoda” e diventa un motivo di orgoglio. Una rotta di cambiamento. Ascoltatele entrambe, magari con il testo sottomano. Fatele diventare la colonna sonora di questa congiunzione che contiene dentro di sé la potenza dirompente di un “coming out”. Perché espressione è l’esatto contrario di repressione. Perché affermare (e talvolta imporre) ciò che abbiamo dentro, significa lasciar rispondere il Sole di dentro con un fulgore assoluto. Significa polverizzare paure e blocchi, e trasformare il guerriero in eroe.
Buona congiunzione a tutti!
Con amore,
xxx
S*